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Drovandi e la sua “Festa della Vita”, messaggio di speranza

Una festa per rendere omaggio alla vita e alle sue emozioni, per non perdere mai di vista l’essenza stessa della nostra umanità. A idearla e portarla avanti nel tempo è l’attore toscano Enio Drovandi, ormai da trent’anni. Quella andata in scena nei giorni scorsi sul palco della discoteca Planet a Roma, infatti, è la trentesima edizione e anche questa volta ha accolto da tutta Italia amici e personaggi impegnati nello spettacolo, nel cinema e nel teatro, a dimostrazione della felice intuizione del caratterista originario di Pistoia, citata anche da giornali come Times ed El Pais.

“La mia ‘Festa della Vita’ compie 30 anni e ne sono orgoglioso” ha detto Drovandi a LazioNews.it, sottolineando che con questa iniziativa ha voluto “lanciare un messaggio di speranza soprattutto per i giovani, che oggi vivono in un mondo turbolento e inquieto. Ed è un messaggio d’amore per la vita, il bene più prezioso che abbiamo”.

Drovandi, 65 anni, è anche scrittore e regista di teatro, ma il suo volto è diventato famoso lavorando in film come “Sapore di mare”, “Amici miei”, “Tu mi turbi”, “Speriamo che sia femmina”, “I miracoloni”, “Le due vite di Mattia Pascal” (insieme a Marcello Mastroianni), collaborando con registi quali Monicelli, Vanzina, Benigni, Corbucci, Steno. In televisione ha interpretato il simpatico personaggio del barista ‘Totip’ nella serie “I ragazzi della 3^ C”, con la quale si è assicurato il Telegatto per due anni di seguito.

Alla sua “Festa della Vita”, voluta dopo che nel 1990, in seguito a un incidente stradale, è andato in coma, per poi risvegliarsi quasi per miracolo, l’attore toscano ha ricordato l’amicizia con Francesco Nuti, sul quale ha preannunciato l’uscita di un docufilm per ringraziarlo, ha spiegato con visibile emozione, “di un prezioso aiuto ricevuto in un momento di grande difficoltà personale”. Poi ha distribuito premi, riconoscimenti e gadget, lasciando infine spazio alla musica e al divertimento. Tra i premi consegnati, anche quello alla Nazionale Italiana Attori, fondata da Pier Paolo Pasolini nel 1971 e dall’attuale manager Olivio Lozzi, che lo ha ritirato.

“Un appuntamento che idealmente abbraccia tutti – ha concluso Drovandi – e ci ricorda che la vita va vissuta senza rimpianti, ma con grande semplicità, armonia e un sorriso che non deve mai mancare”.

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